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Il metodo Feuerstein e i disturbi dell’apprendimento: gli esercizi da fare a casa

di Stefano Padoan - 26.02.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il metodo Feuerstein facilita l’apprendimento e la concentrazione e si rivela dunque un buon alleato in caso di difficoltà del bambino in questi ambiti. Ecco alcune attività da fare anche a casa

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Il metodo Feuerstein e i disturbi dell'apprendimento

Di fronte a una diagnosi di disturbo di apprendimento, i genitori si chiedono come poter essere un supporto efficace nel percorso scolastico del figlio. Animati da buone intenzioni, spesso si mettono alla ricerca di un metodo "miracoloso" che possa risolvere tutti i problemi, con l'unico risultato di perdersi tra strumenti differenti. La verità è che sono tanti gli approcci che possono concorrere a migliorare i processi di apprendimento dei bambini e solo una visione multidisciplinare permette di adattarsi alle esigenze del proprio figlio. Tra le risorse utili c'è anche il metodo Feuerstein, come ci spiega la pedagogista Barbara Chendi.

Cos’è il metodo Feuerstein

Il metodo Feuerstein è uno dei primi approcci metacognitivi apparsi in ambito educativo e riabilitativo e si basa sulla Teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale, secondo cui tutti gli esseri umani possono modificarsi e "imparare ad imparare". «Il metodo - spiega l'esperta - è indicato per tutte le difficoltà cognitive: disabilità intellettive, Alzheimer, disturbi dell'apprendimento, ma anche adulti che per lavoro devono organizzare e gestire grandi quantità di informazioni e potenziare il problem solving. Il bambino apprende se è esposto a stimoli e tra lui e lo stimolo si pone il mediatore, una figura che organizza gli input per facilitare l'apprendimento: lo fa concentrandosi sui processi, per creare non saperi ma autonomia e competenze». Ecco perché il metodo Feuerstein è molto più di un metodo di studio, bensì un modo per imparare a ragionare utile in primis nella vita di tutti i giorni.

Cosa sono i DSA e perché il metodo Feuerstein può aiutare

Con il termine disturbi specifici di apprendimento (DSA) si fa riferimento a un'ampia gamma di problemi legati al modo in cui alcune persone ricevono ed elaborano le informazioni. «Non vi è alcun ritardo cognitivo. Semplicemente queste persone fanno fatica ad apprendere nel modo convenzionale perché hanno una difficoltà o un disturbo specifico con numeri, lettere o organizzazione del pensiero: mischiando cioè le basi della conoscenza, apprendono in modo diverso dagli altri».

I problemi più comuni sono quelli inerenti a lettura (dislessia), scrittura (disgrafia e disortografia), e calcolo (discalculia). «Il metodo Feuerstein è un aiuto perché potenzia le abilità cognitive, la classificazione e il confronto, l'organizzazione e la selezione dei dati, la concentrazione: il PAS Basic, per esempio, affronta relazioni, forme e numeri e può quindi essere utile a chi fatica a mettere in sequenza lettere e categorie».

Come applicare il metodo Feuerstein tutti i giorni

Il metodo Feuerstein si basa innanzitutto su un approccio ben preciso al rapporto con il bambino: «L'interazione tra un qualsiasi adulto e un bambino diventa mediazione quando l'adulto mette in atto alcuni atteggiamenti di base. L'ideale sarebbe che questi modi di comportarsi siano applicati in ogni momento della giornata e non solo mentre si aiuta un figlio a fare i compiti».

  • Non date la consegna, ma condividetela. Ingaggiate il bambino come parte attiva in quello che dovete fare, sia un esercizio o una faccenda domestica: «Chiedetegli "Cosa dobbiamo fare?". Fatelo poi ragionare su tutte le azioni in sequenza necessarie a portare a termine la mansione: in questo modo sviluppate la sua capacità di pianificazione. Ricordate che tutte le azioni quotidiane sono dei processi complessi che possono aiutarlo in questo».
  • Stimolatelo nel problem solving. «Non presentategli soluzioni già pronte da mettere in pratica, ma chiedetegli "Come potremmo fare per…?". Questo stimola il suo ragionamento ma a partire da un attestato di fiducia che lo motiva e gli aumenta l'autostima. Fatelo anche con i problemi pratici, come far entrare tutta la verdura in frigo: fatevi aiutare a farci stare tutto, come se fosse un puzzle».
  • Date sempre un significato al processo. Dopo aver analizzato un processo e averlo messo in pratica, l'azione compiuta darà significato alla fatica fatta. «Riflettete con loro sul perché avete fatto una certa cosa, a cosa potrà servirgli in futuro. È importante dare loro motivazioni e suscitare interesse, così la loro mente andrà oltre al concetto appreso e lo incarnerà nella vita concreta. Ad esempio, esplicitate loro che saper contare serve per fare la spesa».
  • Trovate la regola generale. Il metodo Feuerstein lo chiama bridging e rappresenta la fase finale di ogni scheda che viene sottoposta durante le lezioni con un mediatore: «Si tratta del momento della generalizzazione, nel quale si tenta di estrarre dall'esercizio fatto la regola valida sempre: si può fare dopo ogni attività quotidiana, come ad esempio fare una pizza. I passaggi sono simili a quelli per montare un oggetto, perché avete controllato gli ingredienti (i pezzi), avete seguito un ordine cronologico delle consegne, avete controllato l'esito finale».
  • Valorizzate le performances e non i risultati. La scuola ancora oggi è un sistema troppo competitivo, in cui contano i voti e quindi i risultati. «È fondamentale invece concentrarvi sulle performances, ovvero sulle competenze e capacità acquisite e sui miglioramenti. Imparate a dire a vostro figlio "Bravo, solo tre errori!" oppure "Complimenti, questa domanda era proprio difficile e l'hai fatta giusta"».

Esercizi e attività Feuerstein che si possono fare anche a casa

L'applicazione del metodo Feuerstein avviene attraverso lo strumento del PAS (Programma di Arricchimento Strumentale), ovvero una serie di schede carta e matita che aumentano via via di complessità sottoposte unicamente dai mediatori professionisti.

Ci sono tuttavia diverse attività che potete proporre a casa ai vostri figli.

  • Attività multisensoriali. Un problema del sistema scolastico è che la conoscenza passa quasi esclusivamente dal linguaggio e dalla teoria, ma per chi fa più fatica questo rappresenta una criticità. Fate apprendere vostro figlio con tutti i sensi: «Fategli toccare delle figure nascoste, geometriche e non, per capirne la forma; o mentre cucinate fate loro riconoscere gli odori degli ingredienti. Sono attività che allenano anche la concentrazione e la memoria».
  • Organizzazione di punti. Una serie di schede Feuerstein riguardano questo strumento, che consiste nel collegare tra loro dei punti apparentemente non connessi, individuando così delle figure: «Queste schede rinforzano il pensiero ipotetico e inferenziale perché sviluppano la capacità di individuare relazioni virtuali tra elementi, fenomeni o eventi slegati, quindi di dare un ordine al mondo per creare un sistema coerente di informazioni e dare loro un significato».
  • Giochi di categorizzazione e differenziazione. «Mettete in una cesta 3 scarpe diverse e fatele abbinare al bambino poi chiedetegli come mai ha deciso per quell'abbinamento. Oppure dividete il pavimento in 6 sezioni e fate loro dividere una serie di giochi prima per forma, poi per colore, poi per funzione».
  • Trucchi per studiare. Personalizzate il sapere e inventate con vostro figlio delle piccole strategie: «Se vostro figlio è dislessico o disgrafico, provate a farlo studiare con mappe concettuali grafiche e non testuali: facendo il disegno, il corpo del bambino fa dei gesti precisi, e voi con il corpo imitate l'oggetto che sta disegnando per imprimere nella loro mente un'altra immagine visiva. Create con lui anche delle associazioni per ricordarsi meglio numeri e date, ad esempio il 1789 si può memorizzare pensando alla sequenza 7, 8 e 9».

L'intervistata

Barbara Chendi è educatrice e consulente pedagogica presso la Libera Compagnia di Arti & Mestieri Sociali, e formatrice Miur Ambito 24 sull'inclusione e i Bes. Si è formata al metodo Feuerstein presso il CAM di Rimini.

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